ruzzolavano giù come sassi

Leggi qui sotto l’incipit del racconto

 

Il 21 agosto 1963, alle 10:22, il fabbro forzò la cassetta di sicurezza numero 8 presso una fiorente banca della città di Coira. Succedeva così, alle cassette abbandonate.

Venivano aperte.

L’impiegato iniziò l’ispezione a voce alta: una cartolina in bianco e nero, ritraente una slitta trainata da cavalli, e la scritta “Winterferien in St. Moritz!”.
Una busta chiusa, anonima.

Mentre il notaio appuntava sul suo quaderno, l’impiegato aprì delicatamente la busta, facendo saltare la colla dura e secca. Tirò fuori due fogli e ne tenne uno per mano, esponendoli davanti a sé. Una lettera. Il vicedirettore fece un cenno col capo. Allora anche il notaio alzò lo sguardo e si rilassò sulla sedia.

L’impiegato iniziò a leggere, abbassando appena il tono della voce, scandendo le parole.

 

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