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Se dovessi rapinare la banca più sorvegliata d’America, nella mia banda vorrei solo poeti. La rapina si concluderebbe in modo disastroso, probabilmente, ma sarebbe bellissima.

Roberto Bolaño, “Tra parentesi”

UNO SPAZIO VIRTUALE CI VUOLE

Bisogna portare sulle spalle un po’ della fiducia incondizionata che hanno i poeti, per gettarsi oggi a capofitto nel mondo della narrazione; un mondo dove stanno succedendo un sacco di cose.

Tanto per iniziare “non è mai stato così facile pubblicare, ma non è mai stato tanto insignificante”. Questa cosa me l’ha detta un insegnante alla Scuola Holden di Torino. Lui l’ha presa non so più da chi. Credo che in questa provvisoria verità, sia racchiusa una nitida e saggia istantanea del nostro tempo per quanto riguarda la narrazione. Nitida perché mette assieme due cose in maniera chiara, scrivere ed essere letti, con una semplice ma incisiva frase. In tanti pubblicano libri, molti, troppi probabilmente, chissà? Ma in quanti di quelli che pubblicano, riescono  a farsi leggere da più di, non dico mille, ma cento persone?

E io vorrei che le mie storie vagassero, senza meta, e arrivassero a più gente possibile (altrimenti tenevo un diario).

Ed ecco che allora ti devi un po’ inventare, un’altra volta, di nuovo (non basta scrivere, che già è una bella fatica). E non basta che ti metti in testa di raccontare storie, di scrivere romanzi, racconti, sceneggiature, girare documentari, cortometraggi, lungometraggi, radiodrammi, scrivere per il teatro o quant’altro. Devi trovare anche un modo per farle girare, le tue storie.

E per questo ci vuole forse uno spazio virtuale, un po’ come una seconda casa, che abiti sempre. Perlomeno tutti ti trovano lì, quando vengono a cercarti. Paradossale, ma devi riunirle tutte sotto un tetto, prima; le idee, i progetti, le cose che hai già fatto. Devi toglierle dal mondo, da quei posti dove le avevi messe, che di solito son posti sparsi un po’ qua e là: un cassetto, un giornale locale, il blog di un amico. Devi prima tirarle tutte assieme, metterle belle in ghingheri per l’occasione e sperare che venga tanta gente, alla festa.

E quando saranno lì? Quando troveranno il luogo dove hai messo le tue storie? Allora boh. Sarà un po’ come tentare di rapinare una banca, non si sa bene come andrà, ma sarà bellissimo.

STORIEVAGANTI è una festa alla quale ho invitato il mondo; il mio modo di mandare nel mondo tutte le storie che ho fortemente voluto raccontare.

Benvenuti, e buon viaggio!

Josy Battaglia